Un funzionario indiano è stato sospeso dopo un incidente piuttosto insolito che ha coinvolto il suo smartphone smarrito. Secondo il South China Morning Post (SCMP), l’ispettore alimentare Rajesh Vishwas si trovava vicino alla diga di Kerkatta, nello stato centrale indiano del Chhattisgarh, quando il suo telefono gli è scivolato di mano, cadendo direttamente in un serbatoio d’acqua.
La situazione ha richiesto un intervento straordinario, poiché il funzionario ha deciso di agire per recuperare il suo dispositivo. Ha ordinato lo svuotamento del serbatoio e ha persino acquistato una pompa diesel per affrontare il compito. Gli operai hanno impiegato tre giorni per rimuovere milioni di litri d’acqua dalla diga, nella speranza di ritrovare il telefono smarrito.
La motivazione dietro tale sforzo è stata la presenza di informazioni governative sensibili all’interno dello smartphone. Vishwas ha ritenuto fondamentale recuperare questi dati, nonostante le conseguenze che avrebbe dovuto affrontare. La sua azione ha comportato la sua temporanea rimozione dal servizio, oltre al fastidio di dover affrontare una situazione che sembrava sfuggirgli di mano.
Tuttavia, il risultato finale è stato deludente. Nonostante gli sforzi compiuti per recuperare il telefono, una volta ritrovato, è stato constatato che era inutilizzabile. I preziosi dati che Vishwas tanto desiderava recuperare erano ormai persi per sempre.
Il funzionario ha cercato di giustificare le sue azioni, dichiarando ai media locali di aver avuto il permesso verbale di drenare “un po’ d’acqua in un canale vicino“. Ha sostenuto che tale azione sarebbe stata vantaggiosa per gli agricoltori che avrebbero potuto beneficiare di una maggiore quantità d’acqua. Tuttavia, questa giustificazione non ha convinto i suoi superiori.
La portavoce della contea di Kanker, Priyanka Shukla, ha affermato che Vishwas è stato sospeso in attesa di indagini. Ha inoltre sottolineato l’importanza dell’acqua come risorsa preziosa e ha condannato il suo spreco in questa circostanza.
Nonostante Vishwas abbia affermato che l’acqua veniva prelevata dalla sezione di troppopieno della diga, che era considerata “in condizioni inutilizzabili“, secondo i rapporti del SCMP avrebbe potuto essere utilizzata per irrigare 1.500 acri di terra durante un’estate calda e secca.
L’episodio ha evidenziato l’importanza della responsabilità e della corretta gestione delle risorse, soprattutto quando si tratta di risorse preziose come l’acqua. La vicenda ha anche sollevato interrogativi sulle misure di sicurezza per la protezione dei dati sensibili e l’uso appropriato dei dispositivi personali nel contesto delle funzioni pubbliche.
Adesso, il funzionario si trova in attesa di ulteriori indagini per determinare le conseguenze della sua azione e se vi siano ulteriori sanzioni disciplinari. Nel frattempo, l’episodio rimarrà come un promemoria degli inaspettati risvolti che possono verificarsi quando si superano i limiti nella ricerca di oggetti smarriti.