La Generazione Z non usa più i contraccettivi

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L’uso dei preservativi tra i giovani della Generazione Z è in forte calo, suscitando preoccupazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La Generazione Z non usa più i contraccettivi
foto@pixabay

L’OMS ha segnalato un declino preoccupante nell’uso dei contraccettivi, soprattutto tra gli adolescenti, un fenomeno che potrebbe portare a gravi conseguenze come l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili e un incremento dei costi sanitari.

Secondo uno studio recente, circa il 30% dei quindicenni ha dichiarato di non aver utilizzato né preservativi né pillole anticoncezionali durante l’ultimo rapporto sessuale.

Quando viene adottato un metodo contraccettivo, i giovani tendono a preferire la pillola al preservativo. L’uso del preservativo tra gli adolescenti sessualmente attivi è drasticamente diminuito nell’ultimo decennio, con un’incidenza maggiore tra i ragazzi provenienti da famiglie a basso reddito.

La percentuale più bassa di utilizzo del preservativo tra le ragazze si registra in Albania (24%), mentre la più alta in Serbia (81%). Per i ragazzi, il tasso di utilizzo più basso è stato riscontrato in Svezia (43%) e il più alto in Svizzera (77%).

Gli esperti avvertono che questa tendenza preoccupante, che coinvolge adolescenti di tutta Europa, espone molti giovani a un rischio significativo di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e di gravidanze indesiderate. Le ripercussioni potrebbero essere gravi, con un aumento delle gravidanze non pianificate, degli aborti non sicuri e una maggiore diffusione delle IST in tutto il continente.

Il dottor Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha sottolineato che, nonostante i risultati del rapporto siano allarmanti, essi non sorprendono. La mancanza di un’adeguata educazione sessuale e la difficoltà di accesso ai metodi contraccettivi, insieme agli sforzi per limitare l’educazione sessuale, hanno contribuito a questa crisi sanitaria.

Kluge ha ribadito l’importanza di un’educazione sessuale completa e appropriata per età, lamentando che in molti paesi essa è trascurata o attaccata, spesso con l’errata convinzione che possa incoraggiare comportamenti sessuali precoci. Al contrario, ha spiegato, fornire ai giovani le informazioni giuste al momento giusto porta a scelte più responsabili e a migliori risultati per la salute.

L’OMS ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un’azione immediata e sostenuta per contrastare questa crisi, avvertendo che senza interventi urgenti, ci si troverà ad affrontare un’escalation di conseguenze negative, tra cui l’aumento delle IST, costi sanitari più elevati e un impatto negativo sul percorso educativo e professionale dei giovani.

Questa problematica, tuttavia, non è circoscritta all’Europa. Anche negli Stati Uniti, le autorità sanitarie hanno espresso preoccupazione per l’aumento incontrollato delle infezioni sessualmente trasmissibili, che è in parte attribuito al crescente abbandono dei preservativi tra persone di tutte le età.

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