Un team di ricercatori dell’Università nazionale di Busan, guidato dal professor Sungbaek Seo, ha sviluppato un sensore portatile a base di polidiacetilene che permette di rilevare visivamente e in modo rapido la presenza di ammine biogene (BA), composti rilasciati dagli alimenti in fase di decomposizione. Le ammine biogene, presenti in cibi come pesce, carne e formaggio avariati, sono composti organici azotati a basso peso molecolare che, se consumati in grandi quantità, possono causare gravi problemi di salute.
![Esiste un dispositivo che ti dice se il cibo è avariato](https://www.veb.it/wp-content/uploads/2024/10/Esiste-un-dispositivo-che-ti-dice-se-il-cibo-e-avariato.webp)
Il nuovo sensore, descritto in un articolo pubblicato su Food Chemistry, rappresenta un’innovazione significativa per il controllo della qualità alimentare durante lo stoccaggio e la distribuzione. Le ammine biogene, infatti, sono prodotte durante la decomposizione degli alimenti e, sebbene siano coinvolte in alcuni processi biologici nel corpo umano, il loro eccesso può risultare tossico. Per questo motivo, la capacità di rilevare tempestivamente la presenza di BA è cruciale per prevenire problemi di salute legati al consumo di cibo avariato.
Il sensore sviluppato dal team sfrutta le proprietà colorimetriche del polidiacetilene, che cambia colore da blu a rosso quando reagisce con le ammine biogene. Combinato con una soluzione di alginato, il sensore è costituito da microsfere di idrogel con una struttura porosa tridimensionale che massimizza la superficie di rilevamento.
I ricercatori hanno dimostrato l’efficacia del sensore testandolo su campioni di carne di maiale lasciati a temperatura ambiente per quattro giorni. Le sfere hanno rilevato chiaramente la presenza di BA attraverso il cambiamento di colore, fornendo un’indicazione visiva del deterioramento degli alimenti.
Uno dei principali vantaggi di questo sensore è la sua semplicità d’uso: non richiede apparecchiature complesse o personale altamente qualificato. Questo lo rende uno strumento ideale per monitorare la qualità degli alimenti in tempo reale lungo tutta la catena di approvvigionamento, dallo stoccaggio alla distribuzione.
Secondo il professor Seo, il sensore colorimetrico potrebbe rivoluzionare il settore alimentare, garantendo una conservazione più sicura e prevenendo il consumo di alimenti avariati. Inoltre, la portabilità delle microsfere facilita il monitoraggio continuo della freschezza dei prodotti, riducendo i rischi per la salute pubblica e migliorando l’efficienza nella gestione della catena del freddo.
In sintesi, questo sensore innovativo rappresenta un importante passo avanti per la sicurezza alimentare, permettendo un controllo più rapido ed efficace dello stato di conservazione degli alimenti e contribuendo a prevenire potenziali rischi per la salute legati al consumo di cibo deteriorato.