La maggior parte delle persone è tradizionalmente restia a consumare la carne ed il pesce crudi, dato che certamente è più pericoloso rispetto alla cottura che elimina tutti i batteri ed i virus eventualmente presenti.
Ma se il prodotto è conservato nel modo giusto, macellato fresco e trattato accuratamente, non si corre assolutamente nessun pericolo, se non quello di innamorarsi di queste preparazione.
Nella stragrande maggioranza dei casi, nella nostra tradizione culinaria, la preparazione più utilizzata è la tartare: cos’è?
La tartàre è una preparazione di carne o pesce crudo tritati finemente, al coltello, cui si possono aggiungere condimenti o salse, come cipolla, capperi, succo di limone, aceto balsamico, tuorlo d’uovo.
Se quello che ci viene presentato nel piatto appare macinato, non si tratta di tartàre, dato che solo la lavorazione al coltello ne preserva le proprietà sia organolettiche che nutrizionali.
Ma non bisogna fare confusione neppure con la battuta, come fin troppo spesso accade, dato che esteticamente sembrano estremamente simili.
In realtà, sia le tartàre che le battute sono carne cruda lavorata col coltello, ma mentre le tartàre sono un piatto preparato, come abbiamo visto, con vari ingredienti, le battute invece si mangiano condite giusto con un po’ di sale e olio.
Senza contare che la tartàre ha origine francese, mentre la battuta nasce nell’italianissimo Piemonte.