L’essere umano si è sempre interrogato sul proprio destino. Siamo davvero liberi di fare scelte o siamo solo burattini nelle mani del destino? Molti credono che tutto ciò che accade sia già scritto nel “Libro dei Destini”, e che ciò che è destinato ad accadere, accadrà. Tuttavia, è difficile accettare l’idea che la nostra vita sia interamente governata da forze invisibili. Questa domanda è spesso accompagnata da storie drammatiche che sembrano confermare entrambe le teorie: quella della predestinazione e quella del libero arbitrio.
Jennifer Merose: Una storia di fortuna o destino?
Un caso emblematico che ha alimentato il dibattito sul destino è quello di Jennifer Merose, una cittadina canadese che sopravvisse miracolosamente a un disastro aereo nel 1984. Il volo da Mosca a Toronto si schiantò nell’Oceano Atlantico, uccidendo tutti i passeggeri e l’equipaggio, tranne Jennifer, che non riuscì a salire sull’aereo in tempo. Mentre molti la consideravano fortunata, solo una settimana dopo morì in un incidente stradale. Questa tragica vicenda è stata vista da molti come un segno del destino inesorabile, e ispirò anche il famoso film “Final Destination”.
Karma e le conseguenze delle vite passate
Oltre al destino, un’altra teoria che cerca di spiegare le tragedie della vita è il karma, che postula che le nostre azioni, sia nelle vite passate che in quella presente, influenzano ciò che ci accade. Gli eventi negativi possono essere il risultato di debiti karmici accumulati. La storia della famiglia Veresov è un altro esempio di come queste forze possano sembrare all’opera. Nel 2004, due delle tre figlie della famiglia morirono in un incidente stradale, e molti attribuirono la tragedia a una punizione karmica. Tuttavia, la madre, Elena, ricevette una nuova possibilità quando, contro ogni previsione medica, diede alla luce tre gemelli. Elena è convinta che i suoi nuovi figli siano la reincarnazione delle sue figlie perdute, un segno che l’Universo le ha restituito la gioia della maternità.
Il karma è davvero così implacabile?
Secondo le credenze karmiche, ogni persona eredita un filo karmico che attraversa tutte le sue vite, passate e future. Alcuni vivono vite più armoniose, mentre altri affrontano una serie di ostacoli, indicati come nodi karmici. Questi ostacoli, credono alcuni, possono essere il risultato delle azioni dei nostri antenati o delle nostre stesse scelte nelle vite precedenti.
Tuttavia, il karma non è una sentenza definitiva. Bruce Lipton, un genetista americano, ha dimostrato che l’ambiente, e perfino il pensiero, può influenzare la nostra genetica, sfidando l’idea che siamo predestinati a soffrire per errori passati. In altre parole, attraverso il cambiamento delle abitudini e della mentalità, possiamo influenzare il nostro destino e rompere i nodi karmici.
Il peso delle malattie ereditarie e il legame con il karma
Molti ritengono che alcune malattie siano il risultato di una maledizione karmica o di un’ereditarietà familiare. Questo concetto trova parallelismi nella scienza moderna. I. Knyazkin, dottore in scienze mediche, ha affermato che i disturbi nervosi, spesso causati da stress o rimorso, possono provocare gravi malattie fisiche come ulcere o persino tumori. Il DNA, influenzato da queste esperienze negative, può trasmettere queste vulnerabilità alle generazioni future, dando origine a ciò che nelle tradizioni religiose viene chiamato “maledizione generazionale”.
Fortuna, libero arbitrio o karma?
Le storie di guarigioni miracolose sono spesso attribuite alla fede o al desiderio di sopravvivere. Ma quanto è determinante la volontà umana nel cambiare il proprio destino? Alcuni credono che seguendo regole e regolamenti, sia possibile evitare le insidie del destino, mentre altri sostengono che la nostra vita sia fortemente influenzata dal karma e dalle scelte fatte nelle vite passate.
Un altro esempio emblematico è la storia di Semyon Ivanchenko, un uomo segnato da una maledizione familiare legata all’alcolismo. Questa maledizione, che ha colpito tre generazioni della sua famiglia, sembra un chiaro esempio di un “programma di autodistruzione” innescato dal karma negativo. Ma è davvero impossibile rompere questo ciclo?