Una recente indagine condotta da Ipsos e Pew Research ha rivelato un aumento nel numero di individui che credono nell’esistenza dei fantasmi.
Secondo Ipsos, il 46% dei partecipanti all’indagine afferma di credere nei fantasmi, e molti di loro sostengono di aver avuto esperienze personali con queste presenze. Inoltre, Pew Research ha confermato una statistica interessante, indicando che il 18% delle persone intervistate dichiara di aver avuto incontri con fantasmi.
Se prendessimo in considerazione queste cifre, potremmo dedurre che negli Stati Uniti potrebbero essersi verificati più di 50 milioni di tali incontri.
Un professore esperto di psicologia clinica, Stephen Hupp, dell’Università dell’Illinois, ha avanzato un’ipotesi interessante in merito a questo fenomeno. Egli ritiene che la pareidolia, ovvero la tendenza del cervello a individuare pattern o volti in forme casuali, giochi un ruolo significativo nella generazione di visioni di fantasmi. Ad esempio, configurazioni di nuvole o zone buie in una casa possono dare luogo a illusioni visive.
Gli studiosi suggeriscono che la fede nei fantasmi possa offrire conforto a coloro che hanno perso i propri cari, poiché credono che questi continueranno a vegliare su di loro anche dopo la morte. Tuttavia, Hupp riconosce che l’universo è colmo di misteri, e l’umanità tende spesso a fornire spiegazioni per colmare le lacune nella sua comprensione quando si trova di fronte all’ignoto.
Nonostante la mancanza di prove concrete, la fede nei fenomeni soprannaturali è saldamente radicata nella psiche umana, contribuendo a creare una percezione distorta della realtà.