Morbillo, altri 159 casi nell’ultima settimana: è allarme?

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Morbillo, altri 159 casi nell’ultima settimana: la situazione è diventata preoccupante?

I dati sono dati e su questo c’è poco da discutere, specialmente se sono forniti ufficialmente dagli organi preposti, come l’Istituto Superiore di Sanità, il quale insieme al Ministero della Salute hanno deciso di monitorare e descrivere in modo tempestivo l’epidemia di morbillo in corso nel nostro Paese da gennaio 2017.

Così i due Enti hanno avviato la produzione di una infografica settimanale che fornisce una panoramica sulla distribuzione dei casi segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata Morbillo e Rosolia, per Regione, per fascia di età e stato vaccinale.

Le informazioni non lasciano dubbi: i casi di morbillo registrano ulteriori incrementi. Ciò vuol dire che il problema esiste, ed è evidente soprattutto qui da noi, in Italia, dove la malattia è più presente che in altre parti d’Europa.

Una visione ottimistica e superficiale della problematica porterebbe ad archiviare la questione come fisiologica e comunque circoscritta. Ma in realtà non è così. Come noto, negli ultimi decenni l’attenzione alla profilassi con i vaccini è venuta calando, e questo ha consentito a varie malattie di rialzare la testa. Come per l’appunto il morbillo.

Ora, di per sé il morbillo è una malattia curabile, ma è anche vero che in determinate condizioni, quando colpisce soggetti particolarmente deboli, può essere letale. In questi casi, non c’è modo più naturale e consequenziale di cercare di intervenire preventivamente, quando c’è l’allerta e non c’è ancora l’emergenza.

In Italia si dice sempre che le leggi sono fatte in ritardo e quando già c’è una situazione di emergenza; stavolta la legge Lorenzin sui vaccini è stata fatta in tempo e quando ancora non c’è una condizione di emergenza.

Ebbene si è trovata la maniera di criticare anche questa metodologia corretta, dicendo che non c’è bisogno di fare leggi ad hoc, perché l’emergenza non esiste. Splendido.

I cosiddetti NoVax, ovviamente, sono in prima linea su questo fronte. Nel frattempo certi vaccini, in base al decreto Lorenzin, sono diventati un obbligo per entrare nel mondo della scuola; altri sono consigliati.

E i dati? Ad esempio quelli sulla diffusione del morbillo, che dicono? Che dall’inizio dell’anno i casi salgono a quota 4.328, e nell’ultimo mese ne sono stati registrati 159.

I decessi, fortunatamente, si sono fermati al numero di tre dall’inizio del 2017. Si registrano invece tredici nuovi casi fra gli operatori sanitari, che evidentemente sono particolarmente esposti al rischio di contagio.

La Regione con il maggiore numero di contagi in questo momento è il Lazio, con 1.501 casi; la Lombardia ne possiede 735.

L’età media dei pazienti è di circa 27 anni. Le statistiche confermano che i contagi hanno interessato nell’88% dei casi individui non vaccinati, nel 7% dei casi persone vaccinate con una sola dose, che evidentemente non assicura una copertura sufficiente dal rischio di contagio.

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