Al giorno d’oggi per essere una grande azienda, una multinazionale affermata e riconosciuta a livello mondiale, non solo bisogna fare grandi ricavi ed utili, ma soprattutto dimostrare un grande impegno nel sociale e per la tutela e la protezione dell’ambiente in cui si vive.
Come ogni anno Greenpeace stila una classifica delle aziende più attente e accorte, controllando il livello di emissioni nocive nell’ambiente: per quest’anno, nel report “Clicking Clean: A Guide to Building the Green Internet”, Apple, Facebook e Google guidano gli sforzi per alimentare Internet solo con energia rinnovabile, a differenza di altre compagnie come Amazon, che invece difetta in trasparenza e chiarezza.
Visto che il traffico Internet è destinato a crescere nei prossimi anni in modo intensivo, si stima che a percentuale di consumo di elettricità a livello globale dovuta all’utilizzo di servizi ICT sfiori il 9% nel 2017 (pari a 2.500 TWh), ma potrebbe anche arrivare al 12% nello scenario peggiore o scendere sotto il 7% nell’ipotesi migliore. Ecco allora perché è fondamentale che i grandi colossi tecnologici mirino i loro sforzi e investimenti a limitare le emissioni dannose per l’ambiente, e il consumo di energia, prendendolo da fonti alternative.
Apple, grazie a cospicui investimenti “sembra essere in grado di raggiungere l’obiettivo di alimentare il proprio cloud per un altro anno con energia 100% rinnovabile”, scrive Greenpeace. Seguono Yahoo, Facebook e Google, rispettivamente con il 73, il 49 e il 46% di energia da fonti rinnovabili. Fanalino di coda Amazon che starebbe solo al 23%.