Molto spesso i datori di lavoro, in questi periodi di grave crisi economica in cui il lavoro scarseggia e le persone si accontentano di salari minimi senza nessuna tutela, approfittano della situazione, sfruttando i propri operai per stipendi spesso da fame.
Così non è per Facebook: il gigante tecnologico, in controtendenza, sta apportando dei significativi cambiamenti alla politica interna dei dipendenti, che saranno più tutelati rispetto al passato, allo scopo di allontanare le critiche già mosse da alcune testate nei confronti dell’azienda di Zuckerberg.
Secondo le prime indiscrezioni, i vertici del gruppo di Menlo Park avrebbero deciso di aumentare il salario minimo e i benefit per i lavoratori legati a contratti a tempo determinato così come per quelli che sono stati impiegati attraverso le sua Rete di vendita e sostanzialmente la retribuzione oraria dovrebbe passare a 15 dollari con 15 giorni di ferie pagati.
Anche se le nuove norme non coprono tutti coloro che lavorano con Facebook, sono un passo importante sull’annoso problema della diseguaglianza di reddito nella Silicon Valley: una decisione seguita a quella di Microsoft che a marzo ha annunciato che i lavoratori a contratto possono ottenere 15 giorni di congedo pagato.
Sheryl Sandberg, Chief Operating Officer di Facebook, in un post pubblicato sul blog ufficiale della società ha annunciato che l’obiettivo è di espandere questo programma a quante più aziende possibili già entro la fine dell’anno.