La piccola Carol Anne di “Poltergeist” ci ha lasciati a soli 12 anni: una morte improvvisa le cui dinamiche sono state svelate solo dall’autopsia. Scopriamo insieme la sua storia, segnata da un successo fulmineo e un tragico epilogo.
Dagli esordi al successo planetario
Nata il 27 dicembre del 1975, Heather Michele O’Rourke ha origini tedesche, danesi, inglesi e irlandesi. La sua carriera inizia quando viene notata dal regista Steven Spielberg durante un pranzo in uno studio della MGM. La piccola Heather, all’epoca appena sei anni, viene scelta per interpretare Carol Anne Freeling in “Poltergeist” (1982), ruolo per cui aveva inizialmente superato anche un’altra giovane attrice, Drew Barrymore.
Il successo del film la porta a recitare anche nei due sequel, oltre che in serie televisive come “Happy Days” e “Webster“.
Il male oscuro e il tragico epilogo
Nel 1987, Heather si ammala di giardiasi, una malattia infettiva intestinale. Inizialmente le viene diagnosticata erroneamente la malattia di Crohn e viene curata con iniezioni di cortisone, che le causano gonfiore al viso.
La mattina del 1° febbraio 1988, Heather viene portata d’urgenza in ospedale con sintomi influenzali. Durante il trasporto il suo cuore si ferma, ma viene rianimata. Arrivata in ospedale, le viene diagnosticata una stenosi intestinale congenita, una malformazione che causa un’ostruzione. Viene operata d’urgenza, ma dopo l’intervento sopraggiunge uno shock settico e il suo cuore cessa di battere definitivamente.
L’autopsia e la verità sulla sua morte
L’autopsia rivela che la causa del decesso è stata la stenosi intestinale congenita, complicata dallo shock settico. La precedente diagnosi di morbo di Crohn si rivela errata, portando alla luce un lungo periodo di cure inappropriate.
La morte di Heather O’Rourke ha sconvolto il mondo del cinema e i suoi fan. La sua storia ci ricorda l’importanza della prevenzione e di una corretta diagnosi, soprattutto nei bambini.