Confindustria prevede due anni di recupero e parla della creazione di mezzo milione di posti di lavoro.
No, non è Berlusconi a dirlo, ma il presidente Squinzi, il quale ha pretese un po’ più miti e forse più realistiche.
Invece del milione di posti di lavoro, parla solo di mezzo milione. Magari ne basterebbero solo 3/400.000.
Addirittura, nel biennio di recupero, Confindustria prevede per il Pil un 1% in più nel 2015 e un 1,5% in più nel 2016.
E Viale dell’Astronomia parla “di dare uno slancio nuovo con la legge di stabilità”.
Gli scenari economici vanno quindi progressivamente migliorando, sebbene l’economia italiana non registri grandi balzi in avanti.
Tuttavia si allinea, segue quella europea, in qualche settore fa anche meglio della media europea.
Insomma, c’è movimento, qualcosa sta cambiando, si sta uscendo dalla stagnazione. Si è usciti dalla stagnazione.
Squinzi dice che “la ripartenza da sola fa poco perché si devono abbassare gli ostacoli, contro i quali occorrono interventi decisi e solerti”.
Probabilmente il presidente ha ragione, ma come in ogni percorso, anche il più lungo, c’è sempre un primo passo, e il primo passo è stato fatto.