Entrambi sono bravi protagonisti di casa Rai, ed entrambi hanno alle spalle comunque una bella carriera, fatta da una miriade di partecipazioni a programmi più o meno riusciti, eppure a quanto pare non hanno molta stima reciproca, come hanno dimostrato con una “feroce” lite social, che è subito diventata virale tra gli internauti.
Tutto è iniziato quando Giancarlo Magalli si è confessato in un’intervista a tvblog.it e a sorpreso ha puntato il dito contro Adriana Volpe, storica showgirl della trasmissione di Rai Due, e al giornalista che gli chiedeva della poca simpatia che prova per la collega, ha risposto: “No, mai. Questa è la verità ed è inutile negarla perché si vede. C’è addirittura un gruppo su Facebook che si chiama ‘Perché Magalli non guarda mai la Volpe quando parla?’ o qualcosa del genere. Non l’ammazzerei, per carità: ci lavoro, la sopporto, ma alcune sue prerogative non mi rendono contento. Non ci posso far niente. Ho avuto tante partner nella mia carriera, sono sempre andato d’accordo con tutte. Le uniche tre con cui non sono andato d’accordo sono la Falchi, la Parisi e la Volpe ma per motivi diversi. La Parisi era capricciosa, arrivava tardi e faceva come le pare; ho sempre detto, però, che quando lavorava era di una bravura che le si perdonava tutto. Alle altre due, ecco, manca quest’ultimo aspetto”.
Le parole di Magalli non sono affatto piaciute ad Adriana Volpe che ha ribattuto su Facebook: “Non so perché Giancarlo sia stato così offensivo, ma non si può sempre gettare fango sulle persone, e se mette in discussione la mia professionalità allora reagisco. Sono laureata e lui no, sono entrata nell’ordine dei giornalisti pubblicisti nel 2004 e lui no , ma Giancarlo dovrebbe stare sereno, ha fatto la storia della televisione, dovrebbe essere meno critico e più costruttivo, nella posizione in cui è dovrebbe cercare di costruire nuove carriere invece di cercare di distruggerle”.
Naturalmente, sempre via social, non è tardato ad arrivare l’affondo del conduttore: “Ci sono sicuramente giovani bravi che prenderanno prima o poi il mio posto, ma non riesco ad annoverare tra questi anche Adriana che, guarda caso, lavora da vent’anni grazie alla stima di un’unica persona. Vent’anni, sì, perché anche lei non è proprio una bimba”.