Usura, il dramma delle PMI del Sud: l’allarme della CGIA

VEB

Le PMI del Sud strangolate dall’usura: la CGIA di Mestre lancia l’allarme.

Negli ultimi anni le banche hanno chiuso di cordoni della borsa, ottenere un prestito per le PMI è diventato sempre più difficile.

Che fare allora? Con un coltello alla gola molti imprenditori sono stati costretti a ricorrere all’usura. E per molte aziende, questo è sta l’inizio della fine.

Secondo i dati pubblicati dalla CGIA, la regione più a rischio è la Campania. Subito dopo troviamo nell’ordine: Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata.

A tale proposito Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, ha detto che questo sono state “le realtà dove la “penetrazione” di questa piaga sociale/economica ha raggiunto i picchi maggiori”.

“In altre parole – ha continuato Zabeo – con la forte stretta creditizia, il conseguente aumento dei ritardi nei pagamenti avvenuto nelle transazioni commerciali tra le imprese e il perdurare di elevati livelli di disoccupazione, l’usura, già presente in questi territori in misura maggiore che altrove, ha assunto dimensioni ancor più preoccupanti”.

Il fenomeno dell’usura, in percentuali più o meno basse, è presente in tutta Italia. L’unica regione che si salva, giacché il fenomeno risulta essere del tutto assente, è il Trentino Alto Adige.

Per Paolo Zabeo a causa della forte contrazione dei prestiti bancari degli ultimi anni, soprattutto nei confronti delle imprese di piccola dimensione, “esiste il pericolo che il fenomeno dell’usura, soprattutto al Sud, assuma dimensioni preoccupanti. Un crimine invisibile che rischia di minare la tenuta finanziaria di moltissime attività commerciali e artigianali”.

I dati della CGIA raccontano che dalla fine di giugno del 2011 a quella dello stesso mese del 2015, le banche hanno erogato alle PMI 104,6 miliardi di euro in meno.

Di rimando le estorsioni e i delitti legati all’usura denunciato dalle forze dell’ordine all’Autorità giudiziaria, sono aumentati a dismisura.

Infatti, nel 2011 le denunce di usura erano 352 ma già nel 2013 erano salite a 460 (+30,7 per cento). Invece le estorsioni sono passate da 6.099 a 6.884 (+12,9 per cento).

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