Il concerto è stato uno spettacolo mozzafiato dal primo all’ultimo minuto, e nessuno, già alla vigilia, dubitava che sarebbe stato un live da ricordare negli annali della musica rock.
Eppure loro, i Rolling Stones, arrivati a Lucca già lo scorso giovedì, sono abituati a dar spettacolo e mentre già oltre 60 mila persone erano accalcati sotto al palco, sono andati a godersi le splendide meraviglie artistiche che il nostro paese offre.
Jeans scuri, camicia e smartphone per scattare le foto, il leader dei Rolling Stones è arrivato a Firenze, in una Galleria dell’Accademia deserta dopo la chiusura serale per una visita speciale: a guidarlo la direttrice dell’Accademia Cecile Hollberg.
Un’ora per ammirare l’affresco di Giotto, il cassone Adimari dello Scheggia e la gipsoteca del Bartolini, qualche minuto per contemplare il David di Michelangelo, poi di corsa a Lucca.
Tra sbuffi di fumo e lampi rosso fuoco, i Rolling Stones hanno osato ancora e, dopo il Circo Massimo a Roma nel 2014, stavolta si sono presi le mura storiche di Lucca, per l’unica data italiana del No Filter Tour, partito da Amburgo il 9 settembre.
“Ciao Lucca, ciao Toscana, ciao Italia. Come state tutti? Questa è la prima volta che suoniamo in Toscana“, dice Mick Jagger, entrando in scena per primo in luccicante giacca di lamè dorato e camicia viola, e in un italiano quasi perfetto, dopo aver infiammato la folla con Sympathy for the Devil e It’s Only Rock ‘n’Roll.
E poi tutto un susseguirsi di canzoni intervallate da un Mick Jagger che pronuncia frasi in italiano con cui comunica con i fan. «Oggi mi sento romantico» prima di attaccare (in una versione italiana nella prima parte) “As tears go by”, che diventa “Con le mie lacrime”. “Just your fool” e “Ride em on down” con Jagger all’armonica.
Non mancano neppure i riferimenti politici. Come quello ironico a Theresa May (e alla Brexit): «Ieri ho visitato Firenze e ho incontrato la May su Ponte Vecchio. Ho mangiato un gelato buonissimo»).
Mick Jagger si conferma ancora una volta un animale da palcoscenico. Ormai dirlo suona ripetitivo, ma a 74 anni e dopo una vita di eccessi e trasgressioni è impressionante vedere come ogni suo urlo o movimento trasudi ancora rock’n’roll.
Tra il pubblico, scatenati Emanuele Filiberto, Piero Pelù, la schermitrice paraolimpica Bebe Vio, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, l’ex calciatore dell’Inter Javier Zanetti.