Il reddito di cittadinanza, sul fronte lavoro, è stato un grandissimo flop: si è riuscito a dar lavoro a ben pochi beneficiari, soprattutto lavori duraturi, stabili e a tempo indeterminato.
Ma allo stesso tempo è stato un gran sollievo per migliaia di famiglie che, alla soglia della povertà, si sono viste sollevate, quantomeno momentaneamente, da gravi incombenze come pagare l’affitto, le utenze o fare una spesa più completa.
Attualmente a quante persone viene corrisposto?
Come fa sapere l’Inps, al 7 gennaio 2020, 1,6 milioni i nuclei familiari ad aver presentato una domanda di Reddito/Pensione di Cittadinanza: 1,1 milione (67%) sono state accolte, 88 mila (5%) sono in lavorazione e 457 mila (28%) sono state respinte o cancellate.
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Nel dettaglio le famiglie titolari di reddito (916.000 per 2,4 milioni di persone coinvolte) e di pensione di cittadinanza (126.000 con 143.000 persone coinvolte) sono nel complesso 1.041.000 per oltre 2,5 milioni di persone coinvolte dal sussidio.
L’importo medio mensile erogato dall’istituzione della prestazione ad oggi è pari a 493 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore dell’8% e del 14% rispettivamente nelle regioni del Centro e del Nord, prosegue l’Inps.
L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita: mediamente vengono erogati 532 euro per il Reddito di Cittadinanza e 222 euro per la Pensione di Cittadinanza.
I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%.