Pokémon Go potrebbe diventare un’arma in mano ai pedofili: l’allarme di Telefono Azzurro.
La “Pokémon Go mania” è scoppiata ed è diventata planetaria. C’è chi lascia il lavoro per inseguire solo i Pokémon sparsi per il mondo, chi fa interminabili file a Central Park per un Pokémon raro.
Persino Microsoft vuole ottenere a tutti i costi l’app su Windows 10 Mobile.
Ma il giochino per smartphone della Niantic che sta facendo impazzire tutti, può essere utilizzato dai pedofili per attirare nella loro trappola i bambini.
Già sono stati diramanti molti allarmi sugli eventuali rischi di questi giochi virtuali che, per i giocatori incalliti presi dalla ricerca spasmodica di questi mostriciattoli, portano ad alienarsi dalla realtà.
Ma l’ultimo allarme non è da sottovalutare perché arriva da Telefono Azzurro.
Per Ernesto Caffo, docente di Neuropsichiatria infantile e presidente di Telefono Azzurro, la “realtà aumentata” utilizzata dal videogioco Pokémon Go, annullando le differenze tra il mondo reale e il mondo virtuale, mette a rischio i soggetti più deboli come i minori che possono diventare facile preda di giocatori che hanno cattive intenzioni.
In che modo? Il gioco per com’è concepito costringe a cercare i Pokemon nei posti più impensati.
Più è raro il mostriciattolo catturato, più è difficoltosa la sua cattura, più si guadagnano punti. T
utto questo obbliga a spostarsi molto per trovare le creature virtuali. Ovvio che in questo modo i pedofili avrebbero tutto l’interesse a “guidare” i piccoli nei posti più nascosti.
E quello di Telefono Azzurro non è terrorismo psicologico, perché episodi del genere sono già successi.
Nel Missouri, per esempio, grazie a Pokémon Go una banda di rapinatori ha attirato in trappola ben undici adolescenti per derubarli.