La superstizione è generalmente intesa come la fede in elementi soprannaturali, ossia la credenza in forze o esseri che non si allineano alle leggi naturali o all’interpretazione scientifica dell’universo.
Origine della superstizione
Il termine “superstizione” ha radici nel latino, interpretato come “stare sopra“. Tuttavia, il suo vero significato è oggetto di dibattito. Alcuni ritengono che originariamente significasse “andare oltre”, mentre altri pensano si riferisse a “sopravvivere” o “continuare a esistere”, riferendosi alla durata di credenze non razionali nel tempo.
Altri ancora lo interpretano come indicativo di un’eccessiva o estrema devozione nelle convinzioni o nelle pratiche religiose. Questo ultimo significato è stato adottato da autori latini come Livio, Ovidio e Cicerone, contrapponendolo a “religio”, che indica una fede religiosa personale o razionale. Questa distinzione è stata utilizzata anche in epoca moderna da autori come Raymond Lamont Brown, che definisce la superstizione come un insieme di credenze che attribuiscono una venerazione quasi religiosa a oggetti prevalentemente mondani, rappresentando una sorta di parodia della fede religiosa attraverso la credenza in legami occulti o magici.
Superstizione e religione
Alcuni pensatori vedono la religione stessa come una forma di superstizione. Jerry Coyne, biologa, riferisce che uno dei significati di superstizione nel dizionario inglese di Oxford è “una credenza non giustificata o irrazionale”. Poiché considera tutte le credenze religiose come non fondate e irrazionali, le classifica come forme di superstizione, la quale rappresenta probabilmente la manifestazione più diffusa di superstizione data la vasta adesione globale.
Il concetto di “irrazionalità” è spesso associato alla superstizione, ma la linea di demarcazione tra superstizione e razionalità può non essere così netta. Ciò che appare ragionevole o irragionevole dipende dal contesto delle conoscenze disponibili, che possono essere limitate e non fornire alternative scientifiche a interpretazioni soprannaturali. Questa idea è stata esplorata da Arthur C. Clarke, che affermava: “Qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”.