Niente aumenti delle pensioni nel 2016, giacché l’inflazione è sotto zero.
Si deve risalire al 1959 per avere l’indice dei prezzi al consumo, cioè l’inflazione, col segno negativo.
Peraltro, entro il 20 di questo mese, va indicato il tasso di perequazione del 2016.
Fino a due mesi fa l’indice era negativo, e se anche fosse positivo di poco nell’ultimo mese, avremmo un sostanziale pareggio.
Quindi, con tutta probabilità, pensioni stazionarie. Gran parte dei trattamenti previdenziali dovrebbe pertanto restare invariati, sebbene, per ragioni tecniche, il rateo di gennaio sarà leggermente superiore a quello di dicembre.
I pensionati si avvieranno verso le feste di Natale e di fine anno con la coscienza che poco cambierà per l’anno successivo.
Ma questo, tutto sommato, non dovrebbe inficiare eccessivamente né le spese di Natale, né le programmazioni di Se da una parte i soldi rimangono pressoché immutati, dall’altra i prezzi dei beni al consumo restano fondamentalmente gli stessi.
Perciò cambia poco o niente. Questo non dovrebbe nemmeno avere dei riflessi importanti sulla crescita, perché sostanzialmente le previsioni di spesa da parte dei pensionati sono le stesse, con leggera preferenza per quelle sanitarie.