Il pericolo osteoporosi per le donne: il 75% delle over 60 vanno incontro a fratture.
C’è una corrente di pensiero, non si sa quanto agganciata a basi scientifiche, che considera l’osteoporosi una condizione quasi naturale oltre una certa età.
L’invecchiamento delle ossa, come di altre parti del nostro corpo, sarebbe da prendere con una certa filosofia, a meno che, ovviamente, l’invecchiamento non sia troppo precoce e comunque l’indebolimento non sia dovuto ad altre cause patologiche.
Ma la scienza medica ufficiale tende a considerare l’osteoporosi una malattia vera e propria, peraltro estremamente diffusa, e come tale da contrastare. Sul tema è stata presentata a Roma recentemente una campagna col patrocinio del Ministero della Salute, a cura della Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso.
Nel corso del relativo dibattito è stato evidenziato che fra le donne europee sopra i 60 anni, molte sono soggette a ricorrenti fratture.
Più in generale, secondo i dati dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni tre secondi in tutto il mondo a una donna capita di fratturarsi un femore, un polso o una vertebra. Per gli individui anziani, specialmente quelli in età più avanzata, alla frattura di un femore consegue una mortalità del 5% nel mese successivo e del 20% nell’anno successivo.
Maria Luisa Brandi, Presidente Firmo, avverte: Nel nostro Paese il problema della fragilità ossea, che espone il paziente a un rischio elevatissimo di nuovi eventi fratturativi, con costi insostenibili per il servizio sanitario, è di fatto ignorato e i pazienti fratturati presi in carico e continuità assistenziale dopo l’intervento chirurgico sono pressoché inesistenti.
Dal canto suo, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nel corso del convegno ha sottolineato: “Le fratture ossee costano al sistema sanitario una cifra enorme, ma soprattutto costano tantissimo alle persone che le subiscono. Pensiamo a tutte le fratture di collo del femore che ci sono ogni anno, che a volte possono compromettere gravemente anche la vita delle persone, con una situazione di disagio e di sofferenza molto alta”.
“Molte di queste cose si possono evitare – ha proseguito la Lorenzin – prevenendo la degenerazione di questa malattia, che può insorgere in menopausa, a volte anche prima, attraverso innanzitutto una consapevolezza di cos’è l’osteoporosi, quando ti colpisce e come, attraverso la consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione ricca di calcio e vitamina D fin dalla prima infanzia”.
Insomma, specialmente in età avanzata, l’osteoporosi può avere conseguenze gravi. Si deve intervenire preventivamente e tempestivamente se si vogliono mantenere sane più a lungo possibile le proprie ossa.