Ci sono differenze sostanziali legate al problema dell’obesità, soprattutto tra uomini e donne, ma il problema principale resta comunque uno dei più diffusi per tutta la popolazione mondiale, nelle ultime ricerche effettuate si è legato anche il problema dell’obesità, in particolar modo quella maschile, ad un fattore di rischio molto importante come la solitudine, soprattutto la solitudine a tavola che porterebbe ad un aumento dei rischi cardiovascolari.
L’obesità di tipo femminile, detta anche ginoide o “a pera”, è infatti caratterizzata dalla prevalente deposizione di grasso a livello dei fianchi e al seno, mentre l’obesità di tipo maschile è detta anche androide o “a mela”, e il grasso si accumula soprattutto a livello del viso, della pancia e al tronco. È questo ultimo tipo di obesità quello che deve essere maggiormente temuto da un punto di vista del rischio cardiovascolare.
L’obesità si trova spesso associata a diabete, ipertensione, malattie del cuore e dei vasi. L’obesità comporta spesso una ridotta sensibilità all’azione dell’insulina, un ormone che mantiene la glicemia nella norma trasformando l’eccesso di glucosio circolante in grasso di accumulo.
Oltre la metà della popolazione maschile e femminile in età riproduttiva presenta una condizione di sovrappeso o di obesità. L’incidenza di questa condizione sta aumentando progressivamente nel corso degli anni e la prevalenza dell’obesità nei giovani maschi, è addirittura triplicata negli ultimi 40 anni.
Le cause, tolta la correlazione con altre patologie, derivano sempre da un cattivo stile di vita e da una cattiva alimentazione, ma a quanto pare per gli uomini c’è anche un altro fattore da tenere presente, come ci mostrano i risultati di una recente ricerca.
Gli uomini che mangiano da soli hanno un rischio maggiore del 45% di sviluppare l’obesità: è quanto sostiene uno studio dell’Università di Dongguk, in Corea del Sud, pubblicato su Obesity Research & Clinical Practice.
Obesità, un fattore di rischio è la solitudine a tavola
Secondo gli esperti, “gli uomini che mangiano da soli sono più predisposti a sviluppare ipertensione e colesterolo alto“.
Lo studio è stato caratterizzato da un panel piuttosto ampio costituito da poco meno di 8000 persone. Nello specifico i partecipanti sono stati 7725 tra uomini e donne tutti in una fascia di età superiore o uguale ai 19 anni. L’intero panel è stato sottoposto al sondaggio nazionale coreano sulla salute e la nutrizione (KNHANES) 2013-2014. Del sondaggio facevano parte diverse domande riguardanti le abitudini e i comportamenti alimentari dei partecipanti.
“Dalla ricerca è emersa una differenza sostanziale fra le persone single e quelle accoppiate o fra chi mangia spesso da solo per lavoro e chi no. Gli individui che consumano il pasto in solitudine tendono maggiormente ad avere abitudini alimentari sbagliate e di conseguenza possono essere soggetti a malattie“, hanno evidenziato gli scienziati.
In particolare, gli individui di sesso maschile che mangiano da soli vedono lievitare il rischio di ammalarsi di obesità del 45% rispetto a chi mangia in compagnia, come abbiamo già detto. Conseguenze del tutto simili sono state evidenziate anche nelle donne, ma in misura minore rispetto alla controparte maschile.
Secondo i ricercatori coreani per gli uomini che mangiano spesso da soli aumenterebbero inoltre anche il rischio di sviluppare la sindrome metabolica addirittura fino al 64%. Anche il gentil sesso che si nutre in solitaria aumenta il rischio di sviluppare la sindrome metabolica, ma “solo” del 29%.
Ricordiamo che la sindrome metabolica nota anche come la sindrome X o da insulino-resistenza è una patologia complessa caratterizzata da una situazione clinica multifattoriale. I diversi fattori che la compongono fanno in modo che chi ne soffra sia maggiormente esposto al rischio di sviluppare patologie di tipo cardiocircolatorio, come infarti e ictus, ma anche il temibile diabete.
Gli stessi ricercatori hanno cercato anche di proporre una soluzione semplice: idratarsi a fondo. L’acqua resta un preziosissimo alleato per la salute, inoltre una corretta idratazione risulta di fondamentale importanza sia quando si parla di ingerire la giusta quantità di cibo sia quando si tratta di preservare la salute generale dell’organismo.