Sembra incredibile ma Napoli è una città triste a causa di Higuain.
Francamente ci aspettavamo un fatto riguardante la “monnezza”, la criminalità, al limite il traffico, ma che Napoli, la splendida, potesse essere considerata fra le città più tristi a causa di un calciatore, Higuain, dà molto da pensare.
Nell’annuale classifica pubblicata nell’e-book iHappy 2016, a cura del Corriere della Sera, gli eventi che hanno portato più felicità alle città italiane sono stati gli annunci del Papa, la sconfitta di Matteo Renzi nel referendum costituzionale, Virginia Raggi sindaco di Roma.
Fra i più negativi, il terremoto del centro Italia, la nomination repubblicana di Donald Trump e, per l’appunto, segnatamente a Napoli, il trasferimento di un giocatore dalla squadra partenopea alla Juventus.
Auspicando che il caso sia isolato al meraviglioso capoluogo campano e che non ci siano seguiti di natura simile in altre città, ci sia permesso di dire che questo ci lascia sconcertati.
Il potere soporifero e di annebbiamento delle menti del calcio, passato da sport a vera e propria droga per il popolo, non lascia dubbi: qualcosa di profondo nella nostra cultura, o incultura, non funziona proprio.
Se un giocatore ci preoccupa di più di un terremoto o di una strage di camorra, o dell’elezione di un Presidente populista e razzista alla presidenza della più potente nazione del mondo, vuol dire che stiamo messi molto, ma molto male.