Ci si chiede fra quanto l’uomo atterrerà su Marte, il misterioso e affascinante pianeta rosso.
Da poco è stato scoperto che su Marte c’è acqua, anche se la certezza assoluta ancora non c’è.
Ma sembra vi siano tracce evidenti di acqua salmastra. Dunque, non solo distese desertiche o calotte polari ghiacciate, ma acqua vera e forse corrente.
Anche a fronte di questo si moltiplicano le previsioni su quando finalmente l’uomo potrà sbarcare sul pianeta a noi più vicino, e forse il più abitabile, almeno potenzialmente.
Certo, l’idea è sempre quella della scoperta di forme di vita, ancorché primigenie, primordiali.
Ed è evidente che una missione umana sul pianeta è altra cosa che una serie di sonde e navicelle spaziali che, per quanto perfezionate e attrezzate, non possono sostituire l’uomo per capacità di organizzare il lavoro e di intuizione. Ma 220 milioni di chilometri per arrivarci sono davvero tanti.
Le difficoltà sono molte, anche se si stanno studiando progetti interessanti.
Le temperature raggiungono i meno 70 gradi, l’atmosfera, composta eminentemente da anidride carbonica, è irrespirabile per un umano, e infine la gravità è almeno del 38% minore di quella della Terra.
Ma l’uomo è fatto anche per superare queste difficoltà. Attendiamo fiduciosi il giorno del gran lancio.