Che succederà a Internet ora che arrivano i programmi Bot?
Sul Web girano una marea di programmi automatizzati di varia natura.
Programmi che servono a carpirci informazioni, a elaborare statistiche, a controllare l’operatività dei siti. Insomma di tutto un po’.
E sono realtà sempre più persistenti e insistenti, che automatizzano ancora di più il concetto di rete.
Quel che facevano e che fanno ancora gli uomini, sta per essere automatizzato completamente; anzi, disumanizzato completamente.
Molti di questi sono Bot buoni, vale a dire programmi che sono usati per scopi leciti e comunque utili alla navigazione.
Questi programmi, in base a un recente sondaggio del Bot Traffic Report, costituiscono il 22,9% del traffico in rete.
Poi ci sono i Bot cattivi, che non sono i buoni ordinari del Tesoro con cattivi rendimenti ma software automatici dagli scopi illeciti, i quali rappresentano il 28,9% del traffico online.
Ma i software buoni, sono veramente da considerare tali?
Non sembra proprio, specialmente quando si capisce che comunque anche i Bot buoni contribuiscono in maniera importante a succhiare dati riguardanti la nostra privacy.
E allora stiamo attenti in generale a tutti questi Bot, cattivi o buoni che siano, perché, oltre a disumanizzare ulteriormente la rete, erodono sempre più i nostri spazi di riservatezza.