Le nuove ricerche stanno sfidando le tradizionali comprensioni scientifiche della morte, suggerendo che la coscienza potrebbe persistere per un periodo di tempo significativo dopo l’arresto cardiaco.
Un recente studio ha esaminato 567 pazienti durante il processo di rianimazione post-arresto cardiaco, rivelando che la coscienza potrebbe estendersi fino a un’ora dopo l’evento, molto più a lungo di quanto precedentemente creduto. Questa scoperta ha fatto emergere domande intriganti riguardo alla morte e alla coscienza umana.
Condotto dal Dr. Sam Parnia, specialista in terapia intensiva e professore associato presso la NYU Langone Health, lo studio ha coinvolto 25 ospedali situati in varie parti del mondo. Utilizzando l’elettroencefalogramma (EEG) per monitorare l’attività cerebrale, i ricercatori hanno scoperto episodi di autoconsapevolezza intensificata fino a un’ora dopo l’arresto cardiaco. Tra i pazienti che sono stati rianimati con successo, alcuni hanno riferito di essere stati consapevoli durante la rianimazione, con alcuni che hanno descritto esperienze di pre-morte (NDE).
Un altro aspetto interessante della ricerca è la scoperta di una sorta di universalità nelle esperienze di pre-morte tra i pazienti, indipendentemente dal loro background culturale o etnico. Queste esperienze includono visioni vivide e una sorta di “revisione” della vita vissuta, un fenomeno che sembra essere comune durante le fasi avanzate del processo di morte. L’uniformità delle esperienze di pre-morte su una scala globale indica un fenomeno universale innescato dal processo di morte nel cervello, e solleva ulteriori interrogativi sulla natura della coscienza umana.
Il Dr. Parnia sottolinea che, sebbene i pazienti appaiano in uno stato di incoscienza esterna durante le manovre di rianimazione, la loro prospettiva interna è notevolmente diversa. Molti hanno riferito di una chiarezza mentale acuita e di una rivalutazione significativa della loro vita, fenomeni che sembrano essere legati al processo di transizione tra la vita e la morte.
Questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della morte e della coscienza. Con una migliore comprensione di ciò che accade a livello neurofisiologico durante le fasi finali della vita, gli scienziati potrebbero essere in grado di affinare ulteriormente le tecniche di rianimazione e, eventualmente, esplorare le profonde domande esistenziali che circondano la transizione tra la vita e la morte. Con ulteriori studi, il team di ricerca mira ad analizzare in modo più dettagliato gli eventi cerebrali che si verificano durante questo processo critico, sperando di mappare la neurofisiologia della vita e della morte in modo più preciso.