In un contesto economico cinese rallentato, con un picco di disoccupazione giovanile al 21,3% registrato a giugno, emerge una tendenza tra i giovani di valorizzare il tempo libero rispetto all’accumulo di ricchezza.
Questo fenomeno, noto come “lying flat“, vede individui come Chu Yi, una 23enne di Shanghai, optare per stili di vita meno convenzionali e più orientati al benessere personale.
Dopo aver lasciato un impiego nel settore della moda a causa di orari estenuanti e di un rapporto conflittuale con il suo datore di lavoro, Chu ha scelto di lavorare a distanza per un’agenzia di viaggi solo un giorno a settimana. Questo le permette di dedicarsi alla sua passione per il tatuaggio, con l’obiettivo di diventare una tatuatrice professionista.
Nonostante la mancanza di dati specifici, è evidente che Chu non sia l’unica a preferire un equilibrio vita-lavoro più favorevole, specialmente in un periodo in cui l’economia non riesce a raggiungere i livelli di crescita pre-pandemici.
Questa generazione, composta da circa 280 milioni di giovani nati tra il 1995 e il 2010, esprime un marcato pessimismo riguardo al futuro, una sfida significativa per il presidente Xi Jinping e per le politiche occupazionali del paese.
Zhou Yun, docente di sociologia all’Università del Michigan, sottolinea la difficoltà di questi giovani nel navigare in un contesto di crescente disuguaglianza sociale, controllo politico intensificato e prospettive economiche incerte.
La scelta di dare priorità al benessere personale e agli interessi propri, secondo Chu, offre una via d’uscita dalla “pressione infinita” del mondo aziendale, permettendo una vita più felice e soddisfacente, nonostante un reddito più modesto.
Lei stessa afferma che il valore del tempo libero supera di gran lunga quello di “diverse migliaia di yuan”, rivelando una trasformazione nelle priorità di vita della giovane generazione cinese.