Si chiama Exomars la missione europea, e in buona parte anche italiana, su Marte.
La missione avrà, fra gli obiettivi di maggior rilievo, quello di scoprire eventuali forme di vita, passate o presenti, sul pianeta Marte, il famoso Pianeta Rosso.
Rosso perché all’osservazione visuale, sia a occhio nudo sia col telescopio, appare di colore rossastro.
A pochi giorni dalla notizia che con tutta probabilità su questo pianeta scorre acqua salmastra, l’uomo tenta di nuovo l’approccio su Marte con strumenti sempre più perfezionati.
Radar, telecamere, veicoli spaziali e alla fine anche trapani spaziali.
Sì, perché il fratello maggiore del trapano spaziale usato per bucare la superficie della cometa Churyumov-Gerasimenko, opererà, grazie alla tecnologia italiana, sulla superficie del pianeta bucandola e carpendo preziose informazioni sulla composizione delle rocce e sulla presenza dell’acqua.
Con un occhio di riguardo, per l’appunto, per eventuali forme di vita, anche estremamente basilari.
Si prevede che Exomars vedrà la luce a gennaio 2016, col lancio della navetta. Il modulo spaziale ruoterà per un certo tempo in orbita intorno al pianeta, poi ci sarà il distacco del modulo di discesa con a bordo i perfezionatissimi strumenti scientifici per l’esplorazione.
Il trapano italiano perforerà la superficie fino a due metri di profondità.