L’età pensionabile sta aumentando globalmente, ma c’è anche un aumento della durata degli anni trascorsi in pensione, causando pressione sui governi per gestire i finanziamenti.
La Cina ha l’età pensionabile più bassa del mondo (50 anni per le donne, 60 per gli uomini), ma esiste un divario significativo tra l’età pensionabile e l’età in cui le persone smettono effettivamente di lavorare.
In Francia, il presidente Macron ha alzato l’età pensionabile da 62 a 64 anni, suscitando proteste. Nel paese, un quarto della popolazione ha più di 60 anni e si prevede un aumento al terzo entro il 2040. In altri paesi, come Giappone, Italia e Grecia, una percentuale significativa della popolazione ha più di 65 anni.
La Russia ha anche innalzato l’età pensionabile, mentre la Turchia ha semplificato le norme relative all’età pensionabile. L’età media di pensionamento dell’OCSE è di 64 anni, ma il sistema è sempre più difficile da sostenere a causa dell’invecchiamento della società e dei tassi di natalità in calo.
La pensione spesso non garantisce il tenore di vita precedente, e questo è particolarmente evidente in Cina, dove il sistema pensionistico è affrontato da sfide demografiche. Entro il 2050, il 26% della popolazione avrà più di 65 anni, e entro il 2100, quasi la metà della popolazione cinese potrebbe avere più di 60 anni.
In tutto il mondo, l’età pensionabile varia notevolmente, con alcuni paesi che consentono il pensionamento anticipato, come la Turchia dove in effetti è possibile andare in pensione a 49 anni per le donne e 52 anni per gli uomini.
In Arabia Saudita invece è possibile andare in pensione, per entrambi i sessi, a 47 anni.
Complessivamente, il mantenimento dei sistemi pensionistici diventa sempre più complesso non solo a causa dell’aumento del numero di persone che raggiungono l’età pensionabile ma anche dell’allungamento dell’aspettativa di vita. La durata media della pensione è aumentata da 12 a 19,5 anni dal 1970 al 2020 nei paesi OCSE, mettendo ulteriore pressione sui sistemi pensionistici globali.