Le vittime della Chikungunya nel Lazio aumentano: salgono a 47 i casi accertati. Intanto, visto il blocco delle donazioni, scatta l’emergenza sangue.
Il Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive, SARESMI, ha diramato un comunicato in cui informa che nel Lazio i casi di Chikungunya sono arrivati a 47, 20 in più rispetto al bollettino pubblicato il 14, ossia solo un giorno fa.
Le vittime hanno soggiornato tutte ad Anzio, tranne uno che proviene da Latina. I Comuni sono stati allertati e stanno provvedendo alla disinfestazione delle aree interessate.
L’epidemia di Chikungunya ha portato al blocco delle donazioni di sangue ed emocomponenti così il Centro Nazionale Sangue-Istituto Superiore di Sanità, ha dovuto attivare tutte le procedure per sopperire alle eventuali mancanze.
La sospensione totale delle donazioni fino a ora ha riguardato solo l’ASL 2 del Comune di Roma e il Comune di Anzio. Nel resto del Comune di Roma la donazione è stata consentita con una quarantena di 5 giorni.
In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto è stata applicata una ‘quarantena’ di 5 giorni se il donatore ha soggiornato nelle aree interessate (ASL Roma 2 o Anzio).
A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati non potranno dare sangue per 28 giorni.
Il Direttore del Centro Nazionale Sangue-Istituto Superiore di Sanità, Giancarlo Maria Liumbruno, ha spiegato: “Sono state attivate tutte le misure possibili per evitare eventuali carenze a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxi-emergenze. Sia nel Lazio sia nelle altre Regioni è già partita una gara di solidarietà che coinvolge sia le istituzioni sia le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.
Così è partita una raccolta straordinaria di sangue, programmata e coordinata con le Regioni e scaglionata nel tempo, per far fronte al protrarsi delle carenze dovute ai focolai di Chikungunya nel Lazio.
Tutte le Regioni, anche quelle a loro volta in difficoltà, hanno dato la loro disponibilità a contribuire alla raccolta. Per il coordinamento degli enti impegnati nella raccolta sangue: “L’impatto di queste misure è molto pesante, basti pensare che l’ASL Roma 2 ha una popolazione pari a una regione come il Friuli Venezia Giulia e le associazioni sono pronte a coordinarsi tra loro e a modulare gli sforzi per far fronte agli sviluppi e al protrarsi della situazione”.
“È importante – sottolinea il Direttore Liumbruno – che le raccolte straordinarie siano programmate, perché l’emergenza per il Lazio potrebbe durare diversi giorni, secondo l’andamento dei focolai. Al momento il fabbisogno aggiuntivo stimato è di 200-250 sacche al giorno. Già ieri diverse Regioni si sono mobilitate, mettendo a disposizione, grazie anche al contributo fondamentale delle Associazioni, oltre 800 unità, una risposta eccezionale che testimonia che è subito scattata una vera gara di solidarietà”.