Oggi, a 70 anni, è una donna che ha ben poco da chiedere alla vita, sposata col principe Carlo D’Inghilterra e addirittura aspirante futura regina, ma come il gossip ben ci ha raccontato in tutti questi anni, il passato di Camilla Parker Bowles non è stato poi così semplice, e per i suoi 70 anni lei stessa ha scelto di raccontarlo a cuore aperto.
Camilla per la prima volta ha raccontato della sua love story con Carlo d’Inghilterra: in una lunga intervista al settimanale You del Mail on Sunday ha confessato di aver vissuto un vero e proprio incubo a causa del suo amore per il futuro re d’Inghilterra.
Il settimanale, utilizzando anche lettere della Duchessa e confidenze agli amici, racconta alcuni particolari inediti del terribile e lungo periodo nel quale Camilla ha dovuto fronteggiare l’ostilità dei giornali e della gente.
“Non potevo uscire, ero prigioniera nella mia casa – ha detto la moglie di Carlo – è stato davvero orribile. Non augurerei una cosa del genere nemmeno al mio peggior nemico”.
Camilla racconta di avere utilizzato il tempo della sua “prigionia” per leggere e imparare a dipingere, passioni che condivide con il marito. I suoi figli Tom e Laura, avuti dal precedente matrimonio con Andrew Parker Bowles, dal quale ha divorziato nel 1995, l’hanno però aiutata molto, andando a trovarla spesso.
Secondo gli esperti di affari reali, Charles e Camilla furono presentati nel 1971, e fu un colpo di fulmine. Tra loro «finì» nel 1973, quando lei decise di sposare Parker-Bowles. Qualche anno dopo, però, la loro relazione si riaccese.
E anche la stessa Lady D ne era ben conscia: «Il nostro matrimonio è sempre stato troppo affollato», rivelò la mamma di William e Harry in una celebre intervista, poco prima del loro divorzio, datato agosto 1996.
Il presente, da seconda moglie «ufficiale», per Camilla è tutt’altra storia. Gli impegni pubblici, però, richiedono molto lavoro: «Vivo in compagnia dell’adrenalina. Al mattino ti svegli e pensi di non potercela fare, ma poi lo fai, devi farlo. Se sei una persona positiva è più facile. La gente è sempre come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Io penso positivo».