Il governo chiederà la risoluzione del contratto con Autostrade per l’Italia?
Niente affatto, perché Autostrade per l’Italia (Aspi) ha deciso di giocare d’anticipo e, mentre il governo era impegnato nel far approvare la faticosissima manovra di bilancio che ha ricevuto la definitiva approvazione nella giornata di ieri, ha annunciato di avviare le procedure per la risoluzione del contratto.
Il perché è presto detto: con questa mossa chiederà il risarcimento del 100% del valore della concessione che ammonta a 23 miliardi di euro.
Ciò in ragione dei “molteplici diritti e principi sanciti dalla Costituzione e dal diritto comunitario, incluso il rispetto del principio di affidamento e a tutela del patrimonio della Società e di tutti gli stakeholders”, si legge nel testo spedito al governo domenica sera al termine del consiglio di amministrazione.
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La contromossa è nata subito dopo aver analizzato l’ultima bozza del Decreto Milleproroghe. Giuseppe Conte e Luigi di Maio hanno infatti inserito una nuova norma all’interno del citato Milleproroghe volta a garantire un ruolo all’Anas sui tratti eventualmente sottratti alla gestione di Autostrade per l’Italia.
Da qui quindi la scelta di partire in attacco, anche perché secondo le voci dei soliti ben informati una revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia senza un indennizzo causerebbe il fallimento della società controllata da Atlantia in quanto verrebbero meno le risorse per il ripagamento di circa 10,8 miliardi di debito.