Fino a qualche tempo fa, quando si aveva qualcosa da dire contro qualcuno, si doveva avere il coraggio di farlo mettendoci la faccia, guardando negli occhi i propri interlocutori e aspettandosi le loro reazioni.
Ma da quando ci sono i social, in tantissimi si sono scoperti leoni da tastiera: nascosti dietro l’anonimato di uno schermo, o comunque senza l’interazione faccia a faccia, è più facile sparare sentenze, insulti, accuse, senza nessuna cognizione di causa.
Ed è sempre più facile ritrovarsi colpiti da una shitstorm: di cosa si tratta?
Letteralmente significa “tempesta di escrementi” ed è una tecnica che consiste nel diventare amministratore di un gruppo su Facebook, eliminare i proprietari originali ed aggiungere i propri complici.
Naturalmente lo scopo non è mai pacifico: sovente si va avanti per giorni a lanciare accuse e pubblicare post e link di dubbio gusto, fino a quando tutti gli appartenenti al gruppo abbandonano e il gruppo stesso viene chiuso.
Chi fa gesti del genere? A volte veri e propri hacker, ma nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzini sfaccendati, che non hanno nulla di meglio da fare se non creare e diffondere post volgari, diffamatori e razzisti.