All’Università dell’Insubria a Varese si parla di intelligenza artificiale.
Si è tenuto un importante seminario all’Università dell’Insubria dal titolo: Intelligenza della Macchine e Neural Computing.
Il seminario è stato introdotto dalla professoressa Elisabetta Binaghi, grande esperta di queste materie, la quale ha tenuto a sottolineare che “l’intelligenza artificiale non è più un argomento di nicchia, ma un mainstream”.
“Questo interesse per l’intelligenza artificiale è antichissimo, sin dai tempi degli antichi Greci, come i servi meccanici del Dio Vulcano, tecnicamente dei veri e propri automi, o le macchine di Erone d’Alessandria. Questo interesse è poi proseguito nel tempo, dal Golem della tradizione ebraica, ai robot umanoidi di Leonardo, fino agli scrivani del XIX secolo”.
“Non tutti sono d’accordo sulla definizione di Intelligenza Artificiale, ha poi proseguito la professoressa Binaghi.
“E’ una macchina che ha una propria coscienza o semplicemente simula un comportamento intelligente?”.
Ma le cose da allora si sono evolute a tal punto che si parla di neural computing, vale a dire di intelligenze artificiali che sono in grado di simulare le reti di neuroni del cervello umano; quindi sono in grado di imparare dalla propria memoria.
Può definirsi questo un atteggiamento razionale? Forse lo è davvero.