Sarebbe stata una sorpresa una decisione contraria: dato che il governo italiano, dopo la prima bocciatura della Commissione europea, si è rifiutato di cambiare concretamente la manovra di bilancio, questa è stata nuovamente bocciata.
Il giorno del giudizio si è quindi aperto con una bocciatura definitiva del bilancio italiano: del resto, nella manovra la crescita prevista per il 2019 resta all’1,5% nonostante il rallentamento generalizzato, il deficit/Pil al 2,4% nonostante l’Europa lo preveda più vicino al 3% e soltanto il percorso di calo del debito/Pil è stato accelerato, ma con un ambizioso programma di vendita di immobili che dovrebbe portare 18 miliardi in un anno.
La manovra italiana vede un “non rispetto particolarmente grave” delle regole di bilancio, in particolare della raccomandazione dell’Ecofin dello scorso 13 luglio: questo quanto rileva la Commissione Ue nella sua valutazione.
Ora si va quindi verso la procedura di infrazione, ma questo non sembra preoccupare il governo.
“Siamo sempre convinti della nostra manovra e della solidità del nostro impianto economico”, ha commentato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.