Harlan Coben, celebre autore di romanzi gialli, lamenta la difficoltà di creare storie avvincenti nel suo genere a causa della diminuzione dei serial killer.
Secondo Coben, la pervasività della tecnologia e l’efficacia delle forze dell’ordine moderne rendono quasi impossibile per i serial killer di oggi operare indisturbati. Questo, a sua volta, crea una sfida per gli scrittori di gialli che fanno affidamento su queste figure per creare trame realistiche e suspense.
L’autore, che ha venduto oltre 75 milioni di copie di libri in tutto il mondo, rileva un calo significativo del numero di serial killer negli ultimi decenni. Negli anni ’70, si contavano circa 300 serial killer negli Stati Uniti, mentre negli anni 2010 il numero è sceso a soli 50. Una tendenza simile si è verificata anche nel Regno Unito.
Nonostante questa carenza di “cattivi“, Coben non demorde. Sostiene che la sfida di creare storie coinvolgenti in un mondo con meno serial killer sia “intrigante” e lo stimoli a trovare nuove soluzioni narrative.
L’esperienza di Coben evidenzia un cambiamento nella società che ha implicazioni per il genere del thriller. Gli scrittori di gialli sono chiamati ad adattarsi a una realtà in cui i serial killer tradizionali sono meno comuni, trovando nuovi modi per creare suspense e intrattenere i lettori.
L’analisi di Coben offre una prospettiva interessante sulla relazione tra società, crimine e letteratura, invitando a riflettere sul futuro del genere giallo e sulle sue potenzialità di adattarsi a un mondo in evoluzione.