Per quasi due decenni, la natura ci ha teso una sorta di indovinello scientifico. Un rapido incremento dei livelli di metano nell’atmosfera terrestre sta sollevando preoccupazioni e, alla luce di recenti ricerche, potrebbe preludere a eventi climatici ancora più critici.
Quali fattori sono alla base di questo inspiegabile innalzamento dei livelli di metano e quali ripercussioni potrebbe comportare per il nostro globo?
La storia climatica del nostro pianeta ha oscillato tra prolungate ere glaciali e fasi interglaciali di maggiore calore. Queste fluttuazioni, che avvengono su archi temporali millenari, ci vedono attualmente immersi in un periodo interglaciale, noto come era glaciale quaternaria. Ma potrebbe questo essere il prologo di un’inversione di rotta?
L’enigma dell’intensificarsi del metano atmosferico
Sebbene il metano, un gas serra, sia una componente naturale dell’atmosfera terrestre, la sua maggior parte deriva da sorgenti umane, legate all’industria e all’agricoltura. Dopo un periodo di stallo, dal 2006 i livelli atmosferici di metano hanno ricominciato a elevare in modo inaspettato.
Una significativa porzione delle nuove emissioni di metano origina dalle zone umide prossime all’equatore, a causa di condizioni climatiche più calde e umide, che facilitano la decomposizione del materiale organico nelle zone paludose.
Gli scienziati, studiando le variazioni dei livelli di metano dal 2006 al 2022, hanno identificato dei parallelismi con le modificazioni avvenute alla fine dell’ultima era glaciale. Queste analogie generano interrogativi inquietanti circa le eventualità future.
La chiara destinazione di questo inspiegabile incremento del metano rimane avvolta nel mistero. Ciò potrebbe annunciare significative rivoluzioni climatiche in avvicinamento, magari innescando una nuova fase interglaciale calda, ma tutto ciò è ancora da confermare.
