Recenti ricerche condotte dagli scienziati della Monash University suggeriscono che la Terra, circa 466 milioni di anni fa, potrebbe aver avuto un anello di detriti asteroidali.
Questa teoria si basa sull’analisi dei crateri da impatto risalenti a quell’epoca, la cui distribuzione risulta essere concentrata entro 30 gradi di latitudine dall’equatore. I ricercatori hanno stimato che solo il 30% della superficie terrestre di quel tempo, capace di preservare tracce di tali impatti, si trovava vicino all’equatore.
Tuttavia, la totalità degli impatti documentati sembra essersi verificata proprio in questa regione, un fenomeno che appare improbabile dal punto di vista statistico.
Secondo il team di ricerca, una possibile spiegazione di questa anomalia potrebbe essere l’avvicinamento di un grande asteroide che, frammentandosi, avrebbe generato un anello di detriti attorno alla Terra. Questi frammenti, nel tempo, sarebbero ricaduti sulla superficie terrestre, causando i numerosi impatti meteorici osservati oggi nella documentazione geologica.
Gli studiosi ipotizzano inoltre che l’anello di detriti potrebbe aver contribuito a modificare il clima della Terra, proiettando un’ombra che avrebbe limitato l’afflusso di luce solare e favorito l’insorgere del ghiacciaio Hirnantian, uno dei periodi glaciali più intensi degli ultimi 500 milioni di anni.
Il professor Andy Tomkins ha commentato: “L’idea che un sistema di anelli possa influenzare le temperature globali apre nuove prospettive nella comprensione del ruolo degli eventi extraterrestri sul clima terrestre.”
Questa scoperta pone nuovi interrogativi riguardo a possibili sistemi di anelli che la Terra potrebbe aver avuto in altre epoche e su come tali eventi celesti possano aver influenzato l’evoluzione del clima e della vita sul nostro pianeta.
