L’ansia tende a peggiorare quando andiamo a dormire

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Molte persone sperimentano notti insonni, tormentate da pensieri ansiosi che sembrano amplificarsi proprio quando il mondo esterno si quieta. Questo fenomeno, che colpisce milioni di persone globalmente, è spesso aggravato da problemi di salute mentale preesistenti.

L'ansia tende a peggiorare quando andiamo a dormire

Sebbene alcuni trovino conforto nel rumore di fondo per cercare sollievo, gli esperti mettono in guardia che questo approccio potrebbe avere degli svantaggi. Esaminiamo dunque il legame complesso tra ansia e sonno e perché la notte può essere particolarmente difficile per chi soffre di disturbi mentali.

Durante il giorno, siamo costantemente stimolati da una serie di attività e interazioni che fungono da distrazioni naturali. Quando arriva la notte, e il ritmo della giornata rallenta, la mente si trova improvvisamente senza molti stimoli esterni. Questo silenzio, che dovrebbe favorire il riposo, può invece fornire il terreno fertile per l’emergere di pensieri ansiogeni. Come spiega il professor Ivo Vlaev della Warwick Business School, l’assenza di distrazioni notturne permette all’ansia di prendere il sopravvento, creando una sorta di paradosso: la quiete necessaria per dormire diventa l’occasione per le preoccupazioni di emergere.

Anche il nostro corpo gioca un ruolo in questo processo. I ritmi circadiani, che regolano funzioni biologiche come la produzione di ormoni, influenzano profondamente il nostro stato di veglia e sonno. Il cortisolo, noto come “ormone dello stress“, aumenta naturalmente al mattino per prepararci al risveglio, ma nelle persone già inclini all’ansia, questa crescita può peggiorare la sensazione di disagio se si è ancora svegli in quelle ore.

La stanchezza accumulata nel corso della giornata può inoltre compromettere la capacità di gestire le emozioni, rendendo più difficile fronteggiare l’ansia durante la notte. In un ambiente tranquillo e privo di distrazioni, la mente tende a rivolgersi all’interno, focalizzandosi su paure e preoccupazioni, alimentando un ciclo di pensieri ansiosi difficili da interrompere.

Per affrontare l’ansia notturna e migliorare la qualità del sonno, gli esperti raccomandano diverse strategie. Una delle più efficaci consiste nel creare una routine rilassante prima di andare a letto, che può includere attività come un bagno caldo, la lettura di un libro leggero o esercizi di respirazione profonda. Questi rituali segnalano al corpo che è il momento di rilassarsi, come spiega il Dr. Michael Breus, esperto di sonno.

Un’altra misura utile è ridurre l’esposizione alla luce blu dei dispositivi elettronici prima di dormire, poiché questa interferisce con la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. La dottoressa Sarah Johnson sottolinea l’importanza di evitare schermi per almeno un’ora prima di andare a letto, o di utilizzare occhiali che bloccano la luce blu.

Anche tecniche di consapevolezza e meditazione possono essere strumenti preziosi per combattere l’ansia. Pratiche regolari possono aiutare a distogliere l’attenzione dai pensieri ansiosi, concentrandosi sul presente, come sottolinea il Dr. Robert Thompson. Nei casi più gravi, terapie come la CBT (terapia cognitivo-comportamentale) possono rivelarsi utili per modificare i modelli di pensiero negativi che alimentano l’ansia.

Infine, creare un ambiente favorevole al sonno, con una stanza buia, fresca e silenziosa, può aiutare a migliorare la qualità del riposo. Sebbene la soluzione possa variare da persona a persona, con impegno e costanza, è possibile ottenere miglioramenti significativi. Tuttavia, se l’ansia notturna persiste, è consigliabile consultare un professionista per un supporto adeguato.

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