Il nostro corpo, nel corso della vita, può venire colpito dalle affezioni più svariate: escludendo quelle gravi, sono tantissimi i piccoli disturbi che comunque rendono meno piacevoli le nostre giornate.
Il classico mal di testa, certo, ma anche il torcicollo, la lombalgia e le contusioni causate sovente dalla fretta e dalla nostra distrazione.
Ma quanto è fastidiosa anche una “semplice” unghia incarnita?
L’unghia incarnita o onicocriptosi è un disturbo che colpisce le unghie dei piedi, con una maggiore prevalenza a carico dell’alluce, anche se può capitare anche alle altre. Questo disturbo si verifica quando un angolo appuntito dell’unghia del piede penetra nella pelle provocando dolore, arrossamento ed infiammazione: un’affezione da curare immediatamente se non si vuole rischiare un’infezione che può portare alla formazione di un granuloma.
Ma per fortuna sono tanti i rimedi da applicare, sia medicinali che naturali.
Nella stragrande maggioranza dei casi, con un po’ di pazienza e attenzione, l’unghia incarnita guarisce da sola, ma se questo non avviene bisogna subito rivolgersi a un medico specialista, che in questo caso è il podologo, che solo nei casi più estremi può addirittura arrivare a praticare un piccolo intervento chirurgico.
In generale, se il disturbo è ancora nelle fasi iniziali, basta l’asportazione non invasiva della spicula (lo speroncino di unghia che s’incarnisce). Le forme più gravi vengono invece curate dal podologo con la fenolizzazione.
Per quanto riguarda i rimedi naturali, un vero toccasana è l’infuso di timo: il timo è una pianta medicinale dai molteplici benefici, ed in questo caso aiuta a combattere le infiammazioni e le infezioni, oltre a calmare il dolore.
Il più antico trattamento consiste però nell’introdurre il dito in acqua con sale e limone: il limone e il sale fungono da disinfettanti e riducono l’infiammazione.
Ricordiamo che, in generale, il modo in cui si tagliano le unghie è estremamente importante: è proprio quando vengono strappate o tagliate troppo corte e storte che tendono a ricrescere in modo anomalo, rischiando di provocare appunto l’onicocriptosi.