Nello stivale ci sono centinaia di città, paesi, borghi, ognuno con la sua storia, le sue meraviglie naturali ed architettoniche, le sue “curiosità” che li rendono unici.
Certamente, però, ben poche città possono vantare una particolarità come quella di Marostica: si tratta della Piazza degli Scacchi, o Castello, famosa perché, con ricorrenza biennale, esattamente il secondo week-end di settembre degli anni pari, vi si disputa la Partita a scacchi a personaggi viventi in costume.
Ben 256 mq di marmo rosso e bianco del vicino Altopiano di Asiago formano a terra la scacchiera, mentre la trachite scura ne definisce il perimetro esterno.

Nella piazza si svolge una rievocazione storica ideata negli anni 1950 da un gruppo di cittadini su un brogliaccio scritto e proposto da Ernesto Xausa, assessore comunale alla cultura del Comune.
L’evento rievoca una storica partita svoltasi nel 1454 per la mano di Lionora, figlia del podestà veneziano. Seguendo l’usanza del periodo, due giovani guerrieri, Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonara, entrambi innamorati della fanciulla, si sfidarono mettendo in palio l’amore della giovane Lionora.
Per evitare inutili spargimenti di sangue, il Podestà riuscì ad impedire il violento scontro rifacendosi a un editto di Cangrande della Scala: i due avrebbero dato prova delle loro abilità in una grande gara di scacchi a Marostica, il vincitore avrebbe sposato Lionora, il perdente la sorella minore, Oldrada.
Vista l’impossibilità di riprodurre le mosse originali della partita a scacchi viventi di Marostica del 1454, gli organizzatori prendono spunto di volta in volta dalle più belle partite di scacchi giocate nella storia.