Avete mai sentito parlare di una montagna che sembra uscita da un mondo perduto? Monte Roraima, situato al confine tra Venezuela, Brasile e Guyana, è uno dei luoghi più enigmatici e affascinanti del pianeta.
Con le sue pareti verticali e la sommità piatta che sembra un’isola sospesa tra le nuvole, Roraima ha ispirato leggende che risalgono a tempi immemorabili.
Secondo i racconti delle tribù indigene, la montagna sarebbe il tronco di un albero gigantesco che una volta portava tutta la frutta del mondo.
Dopo che l’albero fu abbattuto dagli dei, la cima del monte divenne un luogo sacro, abitato da spiriti e creature misteriose. I suoi angoli nascosti, dove si dice che il tempo si comporti in modo strano, hanno alimentato leggende di mondi perduti, forse abitati da dinosauri o altre forme di vita primordiale, sopravvissuti al passare dei millenni.
Ma cosa c’è di reale dietro il mito di Monte Roraima?
Oltre al fascino delle leggende, la scienza offre una spiegazione altrettanto affascinante. Monte Roraima è un tepui, un altopiano che risale a circa due miliardi di anni fa, tra le formazioni geologiche più antiche della Terra.
La sua cima, isolata e inaccessibile, ospita un ecosistema unico, con specie di piante e animali che non esistono in nessun altro luogo.
Gli scienziati ritengono che queste forme di vita abbiano seguito un percorso evolutivo indipendente, simile a quanto avviene su isole remote. L’aspetto misterioso del monte, con le sue nuvole perenni e i riflessi sull’acqua che creano illusioni ottiche, ha alimentato il mito della “Montagna degli Specchi“.
In un certo senso, Monte Roraima è davvero un portale verso un mondo sconosciuto, dove realtà e leggenda si fondono in un panorama mozzafiato che lascia chiunque senza fiato.