Secondo le informazioni raccolte dall’agenzia europea di statistica Eurostat, il Lussemburgo risulta essere una scelta eccellente per la pensione dal punto di vista finanziario, come riportato da novekedes.hu.
In questo paese, dopo 40 anni di lavoro, si può aspirare a una pensione completa che, in media, equivale a un importo mensile compreso tra 2000 e 2500 euro. Altre nazioni come Austria, Islanda e Danimarca si posizionano poco dietro il Lussemburgo per quanto concerne il valore d’acquisto delle pensioni.
Una ricerca condotta dalla società Mercer, con sede in Canada, ha valutato 47 sistemi pensionistici globali, considerandone la loro sostenibilità. Dai risultati emerge che i Paesi Bassi presentano il sistema pensionistico più efficiente, basato su tre fondamenti. In genere, i pensionati ricevono una pensione statale, che costituisce solo una frazione dell’importo totale mensile. Qui entrano in gioco la previdenza professionale e la pensione privata volontaria.
Nella classifica Mercer del 2023, l’Islanda si è posizionata seconda, scendendo dal primo posto dell’anno precedente, mentre la Danimarca si è classificata terza. Altri paesi come Israele, Australia, Finlandia e Singapore figurano tra i primi dieci.
La sfida maggiore, secondo Mercer, soprattutto nei paesi sviluppati, è l’invecchiamento della popolazione, ovvero l’aumento della percentuale degli anziani. Paulina Najnudel, 85enne, ha condiviso con un giornalista dell’AP le sue difficoltà finanziarie durante una partita di bingo in Argentina. Tra gennaio 2022 e marzo 2023, le pensioni sono cresciute del 72,5%, ma ciò non è stato sufficiente a fronteggiare il raddoppio dei prezzi nello stesso periodo.
Un’analisi di Focus Market, una società di consulenza argentina, evidenzia che, a causa della prolungata inflazione elevata, la pensione minima in Argentina è ora tra le più basse della regione, se calcolata in dollari.
