Le più recenti ricerche nel campo della meccanica quantistica suggeriscono che la risposta a questa domanda è negativa.
Si è scoperto, infatti, che il vuoto è in realtà colmo di una quantità infinita di energia, nota come energia del vuoto. La meccanica quantistica, che studia il comportamento delle particelle su scala microscopica, ha rivelato che elettroni e fotoni non esistono come entità isolate, ma sono manifestazioni di strutture più ampie chiamate campi quantistici.
Questi campi quantistici permeano ogni angolo dell’universo, riempiendo lo spazio e il tempo con una costante attività di vibrazioni. Quando questi campi raggiungono un livello energetico sufficiente, emergono le particelle, e quando l’energia diminuisce, le particelle svaniscono. In altre parole, le particelle che compongono la realtà che conosciamo sono, in sostanza, vibrazioni localizzate di campi quantistici.
Cosa accade se rimuoviamo tutte le particelle da un’area di spazio? Anche in assenza di particelle, i campi quantistici continuano a vibrare, generando quella che viene definita energia del punto zero. Questo indica che il vuoto non è affatto vuoto, ma è carico di un’energia invisibile che contribuisce alla struttura fondamentale dell’universo.
Questa energia non solo esiste, ma interagisce anche con il mondo che ci circonda. Ad esempio, gli elettroni che orbitano intorno ai nuclei atomici possono, in alcune circostanze, spostarsi temporaneamente su orbite più distanti, per poi tornare alla loro posizione originaria a causa dell’influenza dei campi quantistici.
Quindi, la prossima volta che osservi lo spazio vuoto, ricorda che esso è tutt’altro che vuoto: è riempito da un’enorme quantità di energia che gioca un ruolo essenziale nella costituzione dell’esistenza stessa.
La scoperta dell’energia del vuoto ha dimostrato che lo spazio vuoto non è semplicemente assenza di materia, ma è un elemento attivo e vitale nella formazione della realtà che conosciamo. Questa conoscenza potrebbe anche portare a sviluppi pratici nel campo dell’energia e della tecnologia, aprendo la possibilità di sfruttare l’energia del vuoto per creare nuove risorse energetiche alternative a quelle tradizionali.
