Gli amanti dei gatti hanno meno probabilità di andare in chiesa, questo è quanto suggerisce una ricerca.
Uno studio americano ha rivelato che coloro che non hanno mai messo piede in un luogo di culto possiedono in media due animali domestici.
Gli accaniti fedeli hanno meno probabilità di possedere un gatto rispetto agli atei, in parte perché alcuni di questi vedono i gatti come un “sostituto di Dio“, secondo la ricerca.
Si dice che possedere un animale domestico riproduca alcuni dei vantaggi dell’adesione a una comunità di fede, e mentre i gatti sono “piuttosto a bassa manutenzione, finiamo comunque per servirli molto“, ha sottolineato un accademico americano.

Uno studio condotto su oltre 2.000 persone negli Stati Uniti ha scoperto che coloro che non hanno mai messo piede in un luogo di culto possiedono in media due animali domestici.
Ha anche osservato una “forte associazione negativa tra la partecipazione al culto e la proprietà del gatto“, aggiungendo che “i partecipanti al culto frequente e gli evangelici più conservatori riferiscono di possedere meno animali domestici“.
E’ stato il professor Samuel Perry, dell’Università dell’Oklahoma, ad affermare che i gatti potrebbero essere visti come un “sostituto di Dio“.
“I gatti vogliono interagire con te ma sempre alle loro condizioni“, ha detto.
“Vogliamo sempre guadagnarci i loro affetti e ci preoccupa quando pensiamo che potrebbero essere in qualche modo scontenti di noi“.