Virus Zika, casi anche in Italia ed Europa

VEB

Di questo temibile virus vi avevamo già parlato giorni fa, riguardo ai numerosi contagi avvenuti e circoscritti al sud America, ma di certo non pensavamo che il virus potesse arrivare così velocemente anche nel nostro paese.

Quattro persone in Italia, tre in Gran Bretagna, due in Catalogna, tutte appena rientrate da viaggi in Sudamerica e ai Caraibi: sono i primi casi di infezione da virus Zika registrati in Europa.

«I casi sono relativi alla Primavera del 2015 ed ora – ha spiegato il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito – i pazienti stanno bene. Tre di loro sono stati trattati allo Spallanzani e uno a Firenze». Ma pur trattandosi di un virus meno letale del temutissimo Ebola, la preoccupazione delle autorità sanitarie mondiali per il diffondersi di Zika aumenta.

Gli epidemiologi tranquillizzano, sottolineando che questo virus, trasmesso attraverso le zanzare del genere Aedes, non è naturalmente presente in Europa e non vi sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo. Il motivo per cui Zika sta però allarmando le autorità sanitarie, dai Centri statunitensi per la prevenzione e controllo delle malattie Cdc all’Organizzazione mondiale della sanità, è che sembra colpire in maniera grave i feti nel grembo di donne infettate.

In altre parole, lo sviluppo del cervello durante la gestazione è compromesso, e resta più piccolo del normale, così come più piccola risulta di conseguenza la circonferenza del cranio. Soltanto nei casi più gravi la condizione è letale, in utero o subito dopo il parto, o condiziona le capacità cognitive del bambino: nella maggior parte dei casi non ha conseguenze significative.

Non esiste alcun vaccino contro il Zika, per il quale l’unica forma di protezione è evitare la puntura della zanzara che trasmette la malattia.

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