Lei è Emmanuelle Bercot, migliore attrice a Cannes, lui è Vincent Cassel: basta questo per avere un buon motivo per recarsi al cinema a vedere “Mon Roi – Il mio re”, pellicola di Maïwenn.
Maiwenn è la regista messasi in luce grazie alla conquista, nel 2011, del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, ottenuto grazie al film “Polisse”, e in questa nuova opera mette in scena l’amore difficile tra la borghese Tony, di professione avvocato, e Georgio, uomo travolgente seduttivo carismatico ma poco affidabile. Mentre è in rieducazione per una gamba rotta sciando, lei ripensa in flashback al loro rapporto, che ha prodotto un bel bambino e tante delusioni.
Questo dramma di coppia, girato con una forte connotazione femminile, è in grado di parlare in particolare alle donne. Attraverso la struttura narrativa del flashback si ripercorre tutto quanto conduca dalla fase di innamoramento all’inferno della conflittualità senza via d’uscita, un percorso che accomuna molti amori il cui ingrediente principale sia stato la passione.
“Ho sentito definire il mio personaggio in modi orribili: uno squalo, un uomo miserabile o improbabile. Gliene hanno dette di tutti i colori al mio povero Georgio. Ma io non credo che lui sia così. Deve solo fare i conti con quel che è. Non è negativo, penso che ami davvero questa donna: ma il tempo passa e le storie d’amore perfette esistono solo nei romanzi, la realtà è molto più complicata. La passione fa soffrire, amare qualcuno è sempre un regalo anche se ti fai male o fai male agli altri. Non voglio giustificarlo ma vedo qualcosa di me in lui e anche di moltissimi uomini che conosco”, spiega Cassel, che si sente perfetto nei panni del suo personaggio.