Il formato Mp3 è passato alla storia per aver cambiato radicalmente il modo di distribuire la musica nel mondo: fu lanciato ufficialmente il 14 luglio 1995, e quindi in queste ore può festeggiare i suoi primi 20 anni di vita.
L’Mp3 viene usato come formato di compressione audio per la sua capacità di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per memorizzare un suono, offrendo allo stesso tempo una qualità audio discreta e accettabilmente fedele al file originale non compresso. Il suo sviluppo si deve a un collettivo internazionale di scienziati coordinato da un ingegnere italiano, Leonardo Chiariglione, che il Time inserì tra i cinquanta uomini più influenti al mondo in campo tecnologico.
L’ingegnere ha fondato il gruppo MPEG a cui aderiscono trecento esperti, in rappresentanza di venti paesi da tutto il mondo e provenienti da diversi settori dell’audio e video digitali. Al team si deve la creazione del formato standard MPEG-1, MPEG-2 oltre che dell’MP3.
«Per la prima volta l’Mp3 ha consentito che la musica fosse organizzabile dall’utente, ha spostato la capacità di scegliere dal fornitore all’ascoltatore», spiega all’Ansa Chiariglione, settantenne di Almese, in Piemonte.
L’Mp3 ha permesso di creare cd musicali con le proprie playlist, ascoltare gli Mp3 con i propri lettori e scaricare gratuitamente musica da internet e metterla su pc o chiavetta., senza controlli sulla copia o la distribuzione delle canzoni: insomma, si può considerare l’involontario motore di una pirateria musicale senza precedenti.