Col passare dei giorni sempre più donne stanno trovando il coraggio di denunciare, ed ora quindi le denunce sporte contro di lui sono lievitate fino ad arrivare almeno ad una trentina.
Valentino T., 31 enne romano, ha intrattenuto rapporti sessuali non protetti con una lunga serie di partner sebbene avesse contratto da anni il virus dell’Hiv: il bilancio delle vittime sale a 29 ed è in minima parte attenuato dalla notizia che altre dieci giovani donne, invece, sebbene abbiano avuto un rapporto sessuale della stessa specie con Valentino, non hanno contratto il virus agente dell’Aids.
In Procura l’uomo ha ammesso di non ricordare il numero esatto delle sue amanti, né il loro nome: la sua vita sessuale compulsiva andava avanti almeno dal 2006 ed è continuata anche dopo l’iscrizione di Valentino nel registro degli indagati, proprio in seguito alla denuncia di una ex.
Disarmante, come lo è tutta questa storia, T. non è stato in grado di fornire chiavi interpretative. A meno di voler inforcare i suoi occhiali: «È stata solo superficialità da parte mia, non credevo di infettare queste persone».
La condotta di Valentino T., che porta il nome del dio dell’amore ma che ha fatto dell’amore uno strumento di morte, viene descritta dal gip con «un atteggiamento di assoluta insensibilità e quasi di disinteresse per la condizione di salute delle partner gravemente minacciate dalla foga bulimica di appagamento sessuale».