Se negli ultimi mesi abbiamo parlato più volte della serrata lotta portata avanti dal governo precedente per far rispettare l’obbligo vaccinale e quindi raggiungere quell’immunità di gregge che per l’Oms è indispensabile per proteggete la parte più debole e vulnerabile della popolazione, il nuovo governo, insediato da poco più di un mese, non ha tolto “ancora” tale obbligo, ma di certo la recente decisione è alquanto discutibile.
Nello specifico, la ministra della Salute, Giulia Grillo, ha annunciato che per l’iscrizione al prossimo anno scolastico (2018-19) i genitori potranno presentare un’autocertificazione sui vaccini somministrati ai loro figli, senza la necessità di ulteriore documentazione ufficiale. Il provvedimento è stato deciso in collaborazione con il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, attraverso una circolare inviata a tutte le scuole.
Per effetto della legge Lorenzin, i genitori avrebbero dovuto presentare entro il prossimo 10 luglio un certificato ufficiale dell’ASL sull’avvenuta vaccinazione dei loro figli, ma ora non servirà più.
La circolare dice infatti che per i bambini e i ragazzi con età compresa tra 6 e 16 anni è da considerarsi valida la documentazione già presentata per l’accesso all’anno scolastico 2017-2018, mentre per i bambini con età compresa tra gli 0 e i 6 anni deve essere invece presentata una “dichiarazione sostitutiva” di avvenuta vaccinazione, che può essere compilata autonomamente dalla famiglia.
Una decisione che ha fatto insorgere la comunità scientifica, ma non solo: anche a livello internazionale spaventa la ritrosia che ancora troppi italiani hanno per i vaccini, tanto che i giornali inglesi ci hanno attaccato direttamente, invitando i propri connazionali a fare attenzione quando si sbarca nel nostro paese.
Un po’ come accade per i paesi in via di sviluppo, dove dilagano i virus tropicali per intenderci.
Nello specifico, in Gran Bretagna l’aumento dei casi di morbillo viene visto come una vera e propria «emergenza nazionale» e parte della colpa, secondo un editoriale del quotidiano conservatore Times , sarebbe anche di Lega e M5s.
Secondo i dati, i casi di morbillo diagnosticati in Inghilterra nella prima metà del 2018 sono più del doppio di tutti quelli registrati nel 2017. “E’ veramente scoraggiante se pensiamo a quanto eravamo vicini alla completa scomparsa della malattia”, commenta Helen Stokes-Lampard, presidente del Collegio reale dei medici.
Secondo un documento del Public Health rilanciato in occasione di un appello alla vaccinazione, ci sarebbero «focolai di vaccino in tutta l’Inghilterra»: il testo ricorda che sono a rischio maggiore le persone giovani «in ambienti a stretto contatto come i festival, così come i non vaccinati che viaggiano verso la Romania o l’Italia, dove ci sono attualmente ampi focolai».
Un documento utilizzato dal Times per puntare il dito contro le «campagne anti vaccini dei partiti populisti italiani Lega e M5s».
In particolare, sulle colonne del quotidiano di Londra l’editorialista David Aaronovitch incolpa M5s e Lega perché “vogliono cancellare la legge che rende obbligatori alcuni vaccini per i minori di 16 anni”.
Ma nello stesso Regno Unito l’obbligo vaccinale non è previsto, perché il Department of Health preferisce agire “nell’ambito di un sistema di consenso informato”, come spiegato nel numero di Fq Millennium dedicato ai vaccini.
L’editorialista prosegue poi paragonando le politiche «anti-scientifiche» di Lega e Cinque Stelle a quelle del Front National di Marine Le Pen o di Donald Trump sul cambiamento climatico.
Ironia della sorte, conclude David Aaronovitch, Matteo Salvini «da una parte parla dei rischi di malattie importate dall’Africa e dall’altra porta avanti una politica che ucciderà i bambini italiani».