Come abbiamo potuto ripetere più volte in questi mesi, ed in particolar modo dallo scorso settembre quando in Italia è scattato l’obbligo vaccinale per essere ammessi alla scuola primaria, la soglia di copertura vaccinale raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per raggiungere la c.d. immunità di gregge è pari al 95%.
Se la quota di individui vaccinati all’interno di una popolazione raggiunge questo valore, si arresta la circolazione dell’agente patogeno. Il raggiungimento di tale soglia consente, quindi, di tutelare anche i soggetti fragili che, a causa delle loro condizioni di salute, non possono essere vaccinati.
E, nonostante un mare di polemiche che ad oggi non si sono ancora arrestate, l’obbligo ha sortito gli effetti sperati: finalmente tale soglia è stata superata anche nel nostro paese.
“Per l’esavalente siamo sopra il 95% dei bimbi vaccinati, quindi la soglia fatidica che permette l’immunità di gregge è stata raggiunta. E per il morbillo abbiamo avuto una crescita di circa il 6%, quindi anche in questo caso ci avviciniamo a quella soglia“: i numeri dimostrano che “le vaccinazioni sono aumentate e questo era l’obiettivo del decreto, non punire i genitori inadempienti. Perché i vaccini sono innanzitutto un diritto“.
Questi dati, più che positivi, sono stati diffusi da Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss.
I dati, ha proseguito Rezza, “sono ancora preliminari e riguardano solo alcune Regioni, mentre quelli complessivi e definitivi arriveranno fra circa un mese, ma confermano già l’aumento delle vaccinazioni che ha permesso di raggiungere la soglia considerata di sicurezza“. Quanto alle sanzioni, ha aggiunto, “sono uguali in tutte le Regioni“, mentre “le procedure applicative per la verifiche delle documentazioni possono variare, anche se non c’è stata una proroga delle scadenze dei termini a livello ministeriale“.
La notizia arriva nel giorno in cui l’ingresso dei bimbi nei nidi e nelle materne potrebbe essere suscettibile di brutte sorprese: i genitori che fossero sprovvisti della certificazione dell’avvenuta vaccinazione o della prenotazione in una Asl rischiano di veder negare l’entrata dei propri piccoli nelle aule. E mentre il Codacons ha già annunciato un esposto contro Asl e scuole in 104 procure per «violazione de i principi fondamentali del Codice della Privacy», decine di bambini che non sono risultati in regola con i vaccini sono stati rimandati a casa da scuola.
Un appello alla cautela è arrivato da Antonio Affinita, direttore generale del Moige (Movimento italiano genitori). “Chiediamo cautela e il supremo interesse alla salute del minore. Si rischia una caccia all’untore verso i bambini non vaccinati, che è inaccettabile. Le privacy sanitarie a carico di minori vengono disattese con provvedimenti di espulsione che diventano necessariamente pubblici a danno dei minori“, ha detto. E ancora: “È inaccettabile per il nostro sistema scolastico, da sempre inclusivo, avviare la caccia all’untore sui bambini non vaccinati. Siamo preoccupati per il disagio che si sta creando verso le mamme e i papà in queste ore ai danni dei bambini. Vogliamo presidi educatori e non sceriffi di un provvedimento contrario alla convenzione di Oviedo e alla carta universale dei diritti dell’uomo“.
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, ha invece sottolineato l’improrogabilità del termine del 10 marzo per la presentazione della documentazione richiesta: dalle scorse ore i presidi che hanno già le informazioni relative ai bambini non in regola con le vaccinazioni possono convocare le famiglie o trasmettere loro una comunicazione scritta. Nello specifico, i bambini di asili nido e scuole materne che non sono stati vaccinati e che non sono in lista d’attesa per esserlo non potranno entrare finché la loro situazione non sarà regolarizzata. I tempi in cui questo accadrà sono variabili.