La notizia è di quelle importanti, perché se è vero che i genitori sono liberi di fare le scelte che ritengono più appropriate per la crescita dei propri figli, è altrettanto indubbio che la libertà finisce dove inizia la sicurezza collettiva.
E l’istituto Superiore della Sanità è stato chiaro e tassativo: si deve assolutamente bloccare la terribile “moda” dilagante di non vaccinare i propri figli, causando il riscoppiare di virus fino a ieri quasi completamente debellati.
E le regioni sono scese in campo in prima persona, con la loro proposta: le regioni hanno approvato le nuove disposizioni, per le quali ci dovrà essere un tavolo specifico di discussione, che prevedono l’obbligo di essere vaccinati, per poter venire ammessi a scuola.
Ma con la legislazione attuale non è possibile negare il diritto allo studio alla materna o nella scuola dell’obbligo con una simile motivazione: occorrerà quindi l’impegno del Parlamento a varare una norma ad hoc che legittimi gli istituti scolastici a rifiutare l’iscrizione ai bimbi non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie.
Il piano regionale stabilisce anche delle sanzioni per i medici che sconsigliano i vaccini. Infatti prevede di effettuare una ricognizione delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale, anche per quel personale sanitario che è convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo il piano, ogni operatore è “eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle più aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale”.